MASACCIO HA SBAGLIATO, OPS!

banner_masaccio

Signore e signori, questo post l’ho scritto per svelare al mondo una cruda realtà: gli artisti sbagliano! Non solo. Tal volta ai loro sbagli viene dedicata un’intera sala museale. Se non mi credete e vi trovaste in giro per Napoli, fate un salto al Museo di Capodimonte. All’inizio del percorso troverete una sala in cui è esposta una “Crocifissione”, ossia una tavola di piccole dimensioni dipinta da uno dei più grandi pittori che l’arte italiana e mondiale abbia mai conosciuto: Masaccio

 

COS’HA SBAGLIATO MASACCIO?

357px-crucifix_masaccio
La Crocifissione di Masaccio, esposta al Museo di Capodimonte di Napoli. Fonte Wikipedia.

Anche un occhio poco allenato all’arte, intuisce che nel dipinto c’è qualcosa di anomalo: alla base della testa di Gesù manca il collo che pare anneghi nella gabbia toracica. L’idea di Masaccio era quella di schiacciare il crocifisso creando l’illusione ottica della vista dal basso verso l’alto. L’artista usò questo espediente perché in origine il dipinto era collocato in cima ad un polittico, cioè una pala d’altare che si compone di più tavole pittoriche. Come ogni bravo creativo, Masaccio ha trovato una “scorciatoia” che ha applicato alla parte superiore del corpo di Gesù, dimenticandosi di tutto il resto e ha commesso un errore tecnico.

Ciononostante, grazie a questo dipinto si capisce fin dove il giovane pittore spinge il suo potenziale, insegnando un nuovo modo di fare arte tanto agli artisti più anziani, quanto alle future generazioni di artisti. 

Perché?

La portata rivoluzionaria di questo dipinto fu devastante, poiché Masaccio grazie ad esso diede forma e colore alla sua ambizione più grande: restituire alla pittura una connotazione umana, modellando le emozioni attraverso le espressioni e i gesti dei personaggi da lui dipinti. Il modo in cui dipinse la Maddalena, cioè la figura femminile che si dimena volgendo le spalle al pubblico, fu una cosa mai vista in pittura. Non è un caso che ammirare un’opera di Masaccio è un po’ come assistere ad una rappresentazione teatrale messa in scena da un cast stellare. Oltre ad essere un pittore, l’artista toscano si impegnava ed essere sceneggiatore e regista delle sue opere con un chiaro obiettivo da realizzare: raccontare. Per questo motivo caratterizzava le figure umane, applicando la profondità prospettica all’anima dei suoi personaggi.

 

GLI ERRORI SONO LA MISURA DEL POTENZIALE. RIMEDIARE SIGNIFICA REALIZZARE LE AMBIZIONI

michelangelo_drawing_from_the_tribute_money_by_masaccio_munich_kupferstichkabinett
Studio di Michelangelo sulle opere di Masaccio. Fonte Wikipedia.

Quando si punta in alto e si vogliono cambiare le cose gli sbagli e gli errori [visibili e plateali] rientrano nella normale amministrazione. Al tempo stesso rientra nella normalità anche saper aggiustare il tiro. Masaccio non si è fatto intimidire da questo sbaglio; ha saputo correggersi e dipingere un affresco come quello della “Trinità” considerato un caposaldo della Storia dell’Arte. Per non parlare poi di opere come “Il pagamento del tributo”, “La cacciata dei progenitori dall’Eden” davanti alle quali artisti come Michelangelo hanno dovuto studiare per migliorare la propria tecnica. Perché anche il talentuoso Michelangelo non è nato imparato e ha appreso il mestiere dell’arte da chi è stato più grande di lui.

IN CONCLUSIONE

Quando a Capodimonte vedo la “Crocifissione” di Masaccio mi rendo conto che essa è la misura di come e fin dove un artista [o una persona che abbia delle ambizioni] debba spingersi per raggiungere grandi risultati: la meta è sempre  oltre!

Certo, più si alza il tiro e più aumentano le probabilità di sbagliare: ma l’errore fa parte del gioco e il saper rimediare significa essere dei giocatori vincenti. E prima di essere un grande artista, Masaccio è stato un vero fuoriclasse.

2 commenti su “MASACCIO HA SBAGLIATO, OPS!”

  1. Mi piacerebbe approfondire la conoscenza del tema dell’errore nella storia dell’arte. Questo articolo è un ottimo spunto! 🙂

  2. Ciao!
    Lieto che ti sia piaciuto l’articolo.
    Mi piace guardare l’arte da punti di vista alternativi e l’errore è uno di quelli. ☺

Rispondi