La chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma: un luogo dove la pittura diventa fantascienza

C’è un luogo, qui a Parma, dove le decorazioni pittoriche ti danno l’impressione di passeggiare tra le pagine illustrate di un libro di fantascienza: sto parlando della chiesa dell’abbazia di San Giovanni Evangelista, in pieno centro città.

Una doppia illusione quindi, occhio a come metti i piedi!

Chiesa di San Giovanni Evangelista, interno.

Del resto, non appena entri nella chiesa, lo capisci subito che sei entrato in un’altra dimensione, perché nel momento in cui calpesti il pavimento riscontri un’anomalia tra quello che i tuoi occhi vedono e quello i tuoi piedi sentono.
La decorazione del pavimento infatti è composta da innumerevoli cubi dove hai quasi la sensazione di inciampare tra gli spigoli.
A questa illusione ottica creata dall’uomo, va a sommarsi un’altra illusione (creata dalla natura) che possiamo definire cinestetica perché, nel mentre cammini hai la sensazione di passeggiare sopra i colli parmensi; tutto il lastricato infatti è ricco di creste e avvallamenti creati dai secolari moti della terra che non puoi intuire a occhio per via della decorazione geometrica. C’è davvero il rischio di perdere l’equilibrio, insomma!

Pavimento della chiesa di San Giovanni Evangelista

«Che ce l’hai un euro?»

Ma se vuoi vedere la vera la magia di questo posto, ti occorre avere almeno un euro in tasca che qui ti suggerisco come investire.
Lungo la navata di sinistra, accanto all’ultima cappella, c’è un pannello con una gettoniera. Sul pannello sono indicati alcuni punti [con relativi bottoni] della chiesa che possono essere illuminati: devi solo scegliere.
Metti l’euro nella fessura, pigia il bottone sul pannello in corrispondenza della cupola, corri al centro del transetto, guarda in alto e ti accorgerai che, anche se adesso è illuminata, la cupola non c’è!
Quello che invece vedrai ora saranno delle nuvole che formano un vortice, sulle quali sono sdraiati degli uomini; al centro del vortice c’è uno spiraglio di luce sovrastato da Gesù che ti viene addosso in caduta libera.

Cupola affrescata da Correggio. Fonte Wikipedia.

Di cosa si tratta?

Ciò che stai guardando è un altro dei capolavori assoluti di Correggio, la seconda cupola che ha dipinto a Parma, a partire dal 1520, dopo quella del monastero di San Paolo.
Qui Correggio ha rappresentato la visione mistica di San Giovanni ormai anziano, in cui gli appaiono gli apostoli e Gesù che arriva dal cielo indicando proprio lui (infatti troverai il vecchio Giovanni alla base della cupola, seguendo il dito di Cristo).
La cosa che ha colpito me e anche tutti gli storici dell’arte è l’approccio scientifico con cui Correggio ha realizzato questo affresco, che mescolato alla sua forza di immaginazione ha prodotto un’autentica opera fantascientifica!
Se guardi le nuvole, infatti ti accorgerai che le ha dipinte come se avessero un peso specifico: cioè possiedono una massa, occupano uno spazio preciso e sembrano anche abbastanza pesanti. Ed è anche logico: per sostenere il peso degli apostoli, sdraiati su di esse, Correggio non poteva rappresentarle come materia eterea e inconsistente.
L’altra cosa che mi ha stupito ancora di più è la rappresentazione della caduta-non caduta di Gesù che calato dall’alto a grande velocità (si capisce dal modo in cui si gonfia il panneggio) si dirige, mirato, in direzione di San Giovanni.
Prima ancora che si conoscessero le teorie sulla forza di gravità, Correggio ha immaginato che un corpo, anche se precipita, può restare sospeso e in un certo senso… orbitare.
È lo stesso principio della caduta libera che sfruttano i pianeti per orbitare intorno al sole e a loro volta, i satelliti (naturali e artificiali) per orbitare intorno ai pianeti.
Queste due grandi intuizioni, e cioè la plasticità della materia che hanno persino le nuvole e la rappresentazione del movimento concreto,  hanno fatto sì che, nonostante vivesse in pieno Rinascimento, Correggio fosse considerato il precursore assoluto del Barocco.

E non c’è mica solo Correggio a fare le magie!

Già!
In una delle cappelle della navata di sinistra, se alzi gli occhi, noterai un sottarco affrescato che spicca su tutti gli altri per la vivacità di colori: si tratta di un affresco dipinto da un giovanissimo Parmigianino che ha mosso i suoi primi passi di pittore lavorando insieme ai suoi zii, che riuscirono ad aggiudicarsi gli appalti per alcune decorazioni di questa chiesa.
Parmigianino grazie alla pittura, crea dei nuovi spazi praticamente dal nulla e non si fa intimidire dalla stretta lunghezza del sottarco, anzi si esalta!

Affresco del Parmigianino: San Vitale e due diaconi che leggono un libro.

La chiesa infinita!

Tromp l’oeil sulla parete di destra del transetto.

Ma uno dei posti più sorprendenti della chiesa è il transetto, cioè il corridoio [trasversale] che incrocia le navate. Alle sue due estremità infatti scorgerai delle porte coperte da tendine, oltre le quali proseguono delle navate e resterai sbigottito del fatto che la chiesa risulti più grande di quanto sembri da fuori. Solo con un’occhiata più attenta però, ti accorgerai che quelle navate sono… dipinte, con le porte e tendine comprese!
Ciò che inganna è l’uso di statue vere che però sono attorniate dai tromp l’oeil, ossia quei dipinti su pareti realizzati appositamente per creare degli ambienti che l’occhio percepisce come reali, creando così degli spazi che sulla carta semplicemente non esistono!
Non è un caso che il termine tromp l’oeil, tradotto dal francese significhi letteralmente inganna l’occhio.

Anche all’interno delle cappelle laterali, ci sono innumerevoli tromp l’oeil che raffigurano logge, pergolati e tanto altro ancora.
Insomma, un post da solo non basta a raccontare questo luogo in cui la pittura crea dei mondi paralleli, pure quando guardi in alto e scorgi le decorazioni lungo i costoloni delle volte a crociera.
Bisogna entrarci fisicamente in questa chiesa per vivere un’autentica avventura dal sapore fantascientifico!

Decorazione delle volte della navata centrale.

 

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